Il Guatemala è un paese piuttosto famoso per i suoi tessuti tradizionali molto colorati, e la meno famigerata guerra civile che ha danneggiato principalmente la popolazione piu povera, come sempre oserei dire, la maggior parte di origine Maya. La mia mente associa sempre i colori con l’allegria, forse perché in Italia si usa il nero per il lutto, il bianco per il matrimonio, mentre i colori sono liberi da altri significati. Ma 36 anni di guerra civile, nata dai ben noti interessi economici e di potere che legano il Nord, Centro e Sud America (cfr Operation PB Success), che è finita solo nel 1996, non possono lasciare sulla loro strada gente sorridente, anche se indossa vestiti colorati…

Per la prima volta in vita mia ho visto un poliziotto con un mitra impugnato dentro una chiesa mentre si celebrava la messa. Di certo non potevo resistere a fargli una foto, non volevo dimenticarlo, e lui, silenziosamente, ha accettato di essere il mio modello, ma non dentro la chiesa. I Guatemaltechi non sembrano essersi ripresi dalla loro storia recente e dalle conseguenze sul tempo presente. Ma il paese rimane un luogo da visitare per mille altre ragioni. Con un turismo consapevole e rispettoso si contribuisce con il proprio denaro al suo sviluppo e in cambio si riceverà una grande lezione sulla storia del XX secolo dal miglior insegnate di sempre: la VITA.