Le Forme dell’assenza Le Forme dell’acqua
Sveva Bellucci e Eleonora Pecorella
MAD Gallery, Rome, two solos exhibition
Negli scatti di SB si sovrappongono motivi e indicazioni antitetici: innanzitutto il soggetto delle sue fotografie, dove l’evocazione dell’essere si palesa attraverso la sua assenza, mentre, parallelamente, prende forma il contrasto tra la stasi della materia, che ha subito passivamente il movimento di chi vi dormiva, e l’immobilità del sonno, opposta, questa, all’azione dell’alzarsi e andare via. Attraverso l’osservazione, subitaneo si avvia un processo critico
e al tempo stesso creativo: si attiva nello spettatore una personale elaborazione per identificare le tracce lasciate dal soggetto, egli sentirà la presenza umana prendere forma nella propria immaginazione attraverso la forma del letto appena lasciato, cercherà di dare una nuova forma a questa presenza assente.
Nelle fotografie di EP è l’acqua, invece, a essere il generatore delle forme, che sia essa lo sfondo astratto del volo di un uccello o l’elemento trasformatore di solide architetture in inconsistenti apparizioni. L’acqua come superficie da percorrere, attraversare, perfino scalfire, o all’opposto, solido piano specchiante immagini che, per via di riflessione, diventano più o meno astratte. Anche qui un invito, affinché, dopo un primo possibile momento di paesamento, l’osservatore riorganizzi le forme attraverso gli indizi del reale, un’esortazione alla ricomposizione mentale di ciò che non appare direttamente nella rappresentazione o che dall’acqua è stato trasformato, perché attraverso il filo della percezione visiva risalga verso quelle figure concrete che hanno generato l’immagine.